Il gol di Mattia Caggianese contro il Porta Romana (foto Lascialfari)

Dalla cantera amaranto al primo storico gol del Maliseti Tobbianese in Eccellenza: intervista a Mattia Caggianese, classe ’96…

«Quello segnato domenica alle Due Strade – dice Mattia Caggianese – è sicuramente il gol più bello da quando gioco a calcio, per il gesto tecnico ma soprattutto per l’importanza della rete, arrivata proprio all’ultimo secondo nella prima partita in Eccellenza. A chi lo dedico? A tutti i sostenitori del Maliseti, quelli che ci seguono ogni domenica su tutti i campi della Toscana.
Il punto conquistato domenica è il primo mattoncino verso la salvezza. Sarà un campionato difficilissimo, tutto da scoprire. Il primo impatto comunque è stato positivo, contro Larcianese in coppa e Porta Romana il Maliseti ha dimostrato di poter reggere il confronto con la categoria. Il pareggio di domenica è un risultato giusto, entrambe le squadre hanno avuto le loro occasioni, sullo 0-0 è stato annullato un gol a Casarin, il Porta Romana ha segnato a metà secondo tempo su un calcio d’angolo.
Io e il Maliseti? Cominciamo con il dire che ho un legame fortissimo con Maliseti, perché è il quartiere dove sono cresciuto. A cinque anni ho cominciato a giocare a calcio nella scuola calcio del Maliseti e ho fatto tutta la trafila dai Piccoli Amici fino all’Eccellenza. Mi sento parte di questa società. I miei allenatori? Nella scuola calcio ricordo Francesco e Giacomo Midili, Montemaggi, poi i Giovanissimi con Becheri, gli Allievi B con Bruscoli, gli Allievi Regionali con Cavalieri, la Juniores con Cavaliere. E poi mister Rossi. Ringrazio tutti, e ringrazio la società, il direttore Bardazzi.
L’annata dei ’96 ha vinto tanto, campionati provinciali, Allievi Regionali, Juniores Regionali. Con Giandonati e Manetti abbiamo cominciato insieme a 5 anni e adesso siamo compagni di squadra in Eccellenza, bellissimo.
L’esperienza al Torneo delle Regioni in Lombardia? Bellissima, con la Rappresentativa siamo arrivati a 2′ dalla finale di San Siro. Ho conosciuto tanti ragazzi di altre società toscane, insieme ci siamo confrontati con ragazzi di altre regioni, è stata un’esperienza formativa che mi ha arricchito molto.
Il mio sogno nel cassetto? Andare più in là possibile nel calcio, finché mi diverto che poi è la cosa più importante. Lasciare Maliseti? Solo se per caso dovesse arrivare una chiamata da categorie superiori, altrimenti questa è casa mia…
La famiglia? Importantissima, i miei genitori mi hanno sempre seguito in questa mia passione, hanno visto quasi tutte le partite da quando ero nella scuola calcio ad oggi.
Mio fratello Dario? Se avesse un po’ più voglia sarebbe bravo davvero…»