(foto Lascialfari)

Cardillo all’ultimo respiro! Traguardo storico raggiunto sul filo di lana… è qui la festa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

15 Aprile 2015 ore 15, stadio “Torrini” di Sesto Fiorentino, va in scena l’atto conclusivo della coppa Italia di promozione.
Già guardando questa data e questo orario nel comunicato ufficiale non posso fare a meno di essere ottimista, il numero 5 appare numerose volte, sembra uno scioglilingua, quindiciaprileduemilaquindiciorequindici….. dal momento che il numero 5 lo ritengo il mio numero fortunato fin da piccolo, prendo la cosa come un segnale, che tra l’altro non è nemmeno il primo, capiremo più avanti il perché.
Ripercorriamo un attimino questo percorso di coppa, triangolare con le fiorentine Firenze Ovest e Antella, abbiamo formato una buona squadra (a nostro avviso) anche se risicata come numero calciatori, motivi economici ovviamente, ma adesso siamo curiosi di vederla sul campo dopo la breve serie di amichevoli.
Vittoria molto netta contro l’Antella nella gara di esordio, ci basta un pareggio nella seconda partita per arrivare davanti all’ Ovest, soffriamo nel primo tempo, ma i ragazzi di Alari non passano, alla primissima vera occasione passiamo noi, con Casini di testa. L’Ovest carica a testa bassa e pareggia, soffriamo ancora, Battagliero, che sostituisce Brunelli dopo pochi minuti, diventa il protagonista di serata (primo segnale), alcune sue parate ci tengono in vita fino al termine della gara, finisce 1-1 e passiamo noi, complice anche un pizzico di fortuna.
Perdiamo Brunelli praticamente per due mesi, nella stessa sera Cioni riporta una frattura al naso più una distrazione muscolare , entrambi così si aggiungono alla lista indisponibili per lungo tempo, Casarin, fermo da Agosto rientrerà a Dicembre, Giandonati idem, a loro tre, giorni dopo si aggiunge anche capitan Marini, stagione finita per lui, da questo momento fino ad apertura liste siamo nei guai fino al collo, uomini meno che contati, inizia una striscia negativa in campionato, inevitabilmente…. Ma in coppa? No….
Grassina, ottavi di finale, avversario tosto, noi a pezzi, manca anche Cardillo, più Landolina squalificato, quasi prendiamo in considerazione l’ipotesi di giocare con la squadra juniores, abbiamo già pagato molto dazio alla sfortuna, ne rischiamo altri? Come facciamo a uscire indenni dal campo sito in via Abele Bikila? Alla fine decidiamo di provare, almeno per un tempo.. 8 quote in campo dal 1’ minuto, una di loro è Berti, fortissimo attaccante classe 97, pochi minuti e il suo ginocchio fa crack come Marini, altro ragazzo perso fino al termine della stagione, incredibile, infortunio che peserà tantissimo anche sul percorso della squadra juniores, essendo uno dei punti di forza imprescindibili di mister Cavaliere. Eppure… eppure Caggianese ci porta in vantaggio, iniziamo ad accarezzare l’idea di giocarcela, nel team del Ds Baccani scende in campo Di Tommaso e perviene al pareggio, risultato che ancora ci premia. Il baby fortino di Rossi regge fino ai supplementari, sembra compiuto il miracolo ma al 119’ prendiamo gol…. Fine dei giochi? Nemmeno per idea… si batte il centro, Auricchio conquista una punizione, ultimissima chance, mentre gli spettatori stanno abbandonando lo stadio, Manetti si incarica di calciare e spara un missile che fredda il portiere locale, gol subito al 119’, pareggio al 120’… è il secondo segnale.
Tutto gira bene in coppa e tutto male in campionato, si sprofonda in classifica, Tobbiana diventa terra di conquista, Calenzano, Ovest, chiunque gioca contro di noi fa punti, fuori casa idem, ma in coppa siamo nei quarti e iniziamo ad accarezzare una certa idea.
Riunioni su riunioni serali, come affrontare la super emergenza è il leitmotiv, il motivo conduttore mentre arriva la data fatidica di Chiusi, trasfertona proibitiva…
Stiamo appena meglio rispetto a Grassina, ma ovviamente non troppo, solo Landolina e Bertini in più, andiamo in vantaggio ma siamo fragilissimi dietro e forse ormai anche un po’ nella testa, ci ritroviamo così 1-3 nel giro di 50 minuti poco più, sembra la fine, ma un errore clamoroso del loro portiere( altro segnale) ci permette di riprenderci un po’, proviamo a spingere, i locali adesso hanno paura, minuto 89’ ecco il pari di Nahi, incredibile, siamo ancora vivi… ricordiamo anche un palo clamoroso di Rosi nel recupero, poi fischio finale e supplementari, anche questa volta. Passiamo ancora due volte, pazzesco, i locali sono tramortiti, si finisce quasi tra gli olè del pubblico , tanto siamo bravi a gestire la sfera in quei supplementari aretini…. Fatto sta che andiamo in semifinale, questa è una data fondamentale, poiché adesso ogni dubbio è fugato, a Dicembre dovremo ricostruire la squadra per risalire un po’ in classifica nel campionato, ma se la facciamo forte possiamo anche sognare in grande, passando dalla porta di servizio della coppa.. ma siamo ultimi in classifica!
Fabbri, Tarli, Marchiseppe, Niccolai e Cerbino, cinque innesti per Rossi, più il recupero di Brunelli, Casarin e Giandonati… 8 giocatori per riportare l’organico a un numero accettabile che consenta di scegliere chi mandare in campo di volta in volta e sopperire a qualche fisiologica assenza da Dicembre a quel 18 di Marzo in cui affronteremo il Gracciano in semifinale. Gracciano, non Montevarchi, i senesi superano il turno a sorpresa come noi, la squadra del Montevarchi è certamente più forte e pochi giorni dopo si rinforzerà ulteriormente con Vangi e Corsi, diventando una vera corazzata che affonda tutti nel girone B e si porterà al comando a suon di vittorie, mentre noi ci tiriamo velocemente fuori dalle acque pericolose dei bassifondi in classifica, quello che speravamo di fare, ma tra il dire e il fare…
Fatto sta che il 18 Marzo affrontiamo il Gracciano con una squadra che oggi può competere con chiunque e certamente sarebbe stato molto più difficile affrontare la squadra aretina, i ragazzi valdelsani non reggono l’urto, perentorio è il risultato, 4-0, il sogno della finale si materializza in un fresco pomeriggio ormai prossimo alla primavera, la mia cinquantesima primavera. La squadra che ci contenderà il titolo ambito è il Signa che nel nostro stesso girone sta sgretolando ogni residua speranza avversaria con una regolarità di risultati impossibile da mantenere per Zenith Audax e San Marco Avenza, sicuramente meno forti e meno costanti dei “canarini” di mister Castorina.
15 Aprile 2015 ore 15:00, tutto è pronto, Signa e signesi compresi, freschi di titolo e passaggio in eccellenza anticipato, esodo importante di tifosi e autorità, mille slogan e locandine, l’espanolito “vamos a ganar”, l’ l’italianito “tutti a sesto”, il goliardico e inneggiante doppio senso di “sulle ali del condor”, con chiaro riferimento a colui che è diventato un beniamino velocemente ( condor Fabbri) il richiamo al nostro marchio di fabbrica da sempre “identità appartenenza sogno” con la foto di Caggianese, uno dei tanti prodotti del vivaio, o il richiamo storico “una coppa è per sempre” con l’immagine di 10 anni fa della coppa toscana di seconda categoria, insomma… ce ne sono per tutti i gusti.
E tanta, tantissima gente sugli spalti del magnifico palcoscenico di Sesto Fiorentino, perfetto per ospitare la manifestazione, la folta e inneggiante rappresentanza di Signa occupa la tribuna scoperta, Maliseti Tobbianese la tribuna centrale coperta da 1500 posti, quanti saremo in totale? Non saprei, ma davvero un numero inusuale per queste categorie, una folla imponente.
Tensione, ansia, batticuore, curiosità, speranze…. Ognuno di noi vive l’immediato pre partita a modo suo, io sono stranamente tranquillo, il presidente Tommaso Guasti lo sembra molto meno, eppure chi lo conosce bene sa che si tratta di una persona solitamente calmissima che infonde fiducia nel prossimo, ma oggi mi sembra un leone in gabbia, tradisce le sue emozioni molto più di quanto faccia io, forse fiducioso per i tanti segnali avuti durante tutto il percorso della coppa, o per i tanti numeri 5 presenti nel 15 aprile 2015 ore 15:00……..
Ma il tempo è scaduto…. Si parte!
Non racconterò la gara, poche cose, pochissime… partendo dalle condizioni imperfette di condor Fabbri, vero e proprio macigno sulla testa di mister Rossi che alla fine decide di schierarlo dall’inizio, la scelta del portiere in quota, Battagliero, imperfette anche le condizioni di Brunelli, valore di Battagliero fuori discussione et voilà, la scelta è questa, due sole quote di movimento, Caggianese davanti che forma il trio offensivo con Cardillo e Fabbri, Manetti dietro insieme ai veterani Tarli, Bertini e Casarin. In mezzo al campo agisce Marchiseppe regista basso, Landolina e Rosi , Baschieri di Lucca coad. da Vannetti sez. Valdarno e Ammannati di Pisa sono preposti a dirigere il tutto.
Si fa preferire la nostra squadra nella prima mezzora, nel finale di tempo esce invece dal guscio la sorniona compagnia di mister Castorina, in un match di pugilato diciamo che al 45’ possiamo dare un paio di punti di vantaggio ai nostri, ma qui servono i gol, che per adesso sono gli unici assenti di giornata.
Secondo tempo più povero di emozioni inizialmente, poi cresciamo di tono soprattutto noi, il neo entrato Lorenzi è fin da subito una spina nel fianco di Balestri e compagni, sfonda almeno tre volte in area di rigore e serve palloni invitanti verso il centro, clamorosa (ma è un termine fin troppo soft) è la palla gol fallita da Cardillo a 10 minuti dal termine, pochissimi metri dalla porta, forse due, palla incredibilmente sopra la traversa… la tribuna è satura di improperi vari e sembra tremare quasi ci fosse una scossa tellurica, tutti in piedi, mani nei capelli.. poi seduti di nuovo, mani sulla testa.. ma forse non è la tribuna che trema, sono io, che adesso inizio a sentire la tensione.
Altre occasioni, poco Signa, molto più Maliseti Tobbianese, ma non conta, serve solo segnare una rete, Domenica a Lastra a Signa abbiamo perso una partita in cui la squadra locale non ha mai tirato in porta, il loro gol l’abbiamo fatto noi, ne abbiamo falliti almeno 4 micidiali, preso un incrocio dei pali e… perso! Difficile anche da commentare una gara del genere, questo potrebbe accadere anche oggi, ci stiamo facendo preferire alla squadra avversaria, ma certo meno nettamente rispetto a Domenica scorsa, Signa è squadra più forte e più esperta della Lastrigiana, la classifica del campionato parla per me…
Arrivano i supplementari e il fatidico spettro dei rigori.. che sappiamo bene non sono il nostro piatto preferito. Non accade moltissimo nel primo dei due tempi, un tiro a lato di Landolina, un tiro da lontano di Dainelli, poca roba.. passiamo al secondo, che decido di vedere da postazione diversa, pochi istanti e Marchiseppe prende il secondo giallo e viene espulso… il Signa allora ci prova, fiuta la preda e prova a spingere di più, serve un grande Battagliero su Coppola per non andare sotto di un gol al 115’ e si che sarebbe stato una beffa, ma il calcio sa elargirne e lo sappiamo… calcio d’angolo signa, due minuti alla fine, palla incornata alta ma cè una deviazione e quindi ancora angolo, brividi percorrono le schiene amaranto-gialloblu, ma la palla viene respinta e si innesca una ripartenza, c’è un buon varco sulla sinistra, Cardillo detta il passaggio, riceve, entra in area e spara un gran tiro di sinistro che finisce la sua corsa gonfiando la rete…….. siamo in vantaggio!!!!!!!!!!!!!!!! Giggi, proprio lui, Giggi ti toglie e Giggi ti da, ti toglie la gioia di andare in vantaggio a poco dal termine poi ti regala la perla vincente.. Perché manca praticamente solo il recupero, che non potrà essere lunghissimo, batte il centro il Signa, recuperiamo palla e subiamo fallo in zona d’angolo… la gara finisce li, onore al Signa , gloria al Maliseti Tobbianese, ora è il momento del delirio, degli abbracci, dei pianti, dei filmati e delle mille foto, ma soprattutto ora è il momento di vivere ognuno le proprie emozioni, andiamo a prendere questa coppa in mezzo al campo, saltiamo, balliamo…
Alessio Marini, capitano non giocatore, riceve il trofeo, poi tutto quello che accade in questi momenti lo sappiamo, la gioia sfrenata si impossessa di ognuno di noi… e io rivedo il film, ma non quello della coppa italia che stringo tra le mie mani, ma quello assai più lungo e complesso che mi ha portato fino a qui, realizzo che sono la stessa persona che 15 anni fa, nei locali del circolo Quinto Martini, occupandosi della squadra Uisp del circolo stesso, resomi conto che era un percorso ormai asfittico, “na sera e maggio” disse al presidente della associazione “secondo me dobbiamo cambiare, smettere con la Uisp e iscriverci in terza categoria, sperando di poter giocare un giorno nel campo di Maliseti, in fin dei conti siamo tutti ex Maliseti no? Sarebbe bellissimo portare la gente del circolo a vedere le partite il sabato pomeriggio a Maliseti, farlo diventare un appuntamento ricorrente, sogno questa cosa qui, da un po’ di tempo in qua ci sto pensando..”
La sua risposta: “si, ti capisco, forse sarebbe bello, ma forse anche difficile da attuare, forse il pensiero è più vicino alla poesia che alla realtà delle cose, ma te sei il motore della squadra, se la pensi così io ti seguo”…
A Luglio ci iscrivemmo in terza categoria come Maliseti Quinto Martini, iscrizione pagata di tasca dal presidente Massimo Arezzini, zero soldi, zero rimborsi, zero di tutto, ma un grandissimo sogno da realizzare…. Un nuovo mondo si stava aprendo davanti a noi, percorso difficile, nuovo, sconosciuto… più vicino alla poesia che alla realtà delle cose… appunto, la poesia.. inseguire un sogno, un ideale e cercare di renderlo reale, non arrendersi mai davanti alle difficoltà, mai… se riesci a farcela è come aver scritto una poesia, ti nasce in testa, la scrivi, la leggi, la ami, c’è qualcosa di più bello? Nel 2001 vincemmo la coppa “Faggi”, che era la coppa provinciale di terza categoria, nel 2015 ho baciato la coppa Italia di promozione toscana, tra queste due conquiste, la prima e l’ultima, in mezzo non ci sono solo le altre, coppa toscana, campionati di terza, seconda e prima categoria, campionati regionali allievi e juniores e i tantissimi titoli provinciali… c’è molto , ma molto di più, 15 anni di vita quotidiana dedicata a questa società, a un ideale, una poesia…
Non sarò mai un direttore sportivo, ufficialmente si, ma dentro di me resterò sempre un dirigente sportivo, ma soprattutto un sognatore di poesie, tenendo assolutamente ben presente che la più bella rimarrà sempre quella che ancora non hai ne scritto ne pensato.
Maliseti Tobbianese, oggi è qui la festa, grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a questa straordinaria vittoria, a scrivere questa incancellabile pagina di sport.

Felice notte a tutti voi
Simone Bardazzi