Per sostituire Leonardo Bruscoli, il Maliseti Seano sceglie una soluzione interna, affidando all’attaccante Francesco Fabbri, classe ’83, in possesso del patentino UEFA B, il doppio ruolo di allenatore-giocatore. La figura del player-coach, quasi assente in Italia (Giuseppe Meazza nell’Inter 1946/47 o Armando Picchi al Varese nel 1968/69), ha esempi famosi oltremanica: Kenny Dalglish capitano-allenatore del Liverpool, Greame Souness nei Glasgow Rangers, Glenn Hoddle, Mark Huges, Ruud Gullit e Gianluca Vialli nel Chelsea.

Il dg Simone Bardazzi spiega i motivi della scelta di Fabbri: «La nostra squadra – decisamente particolare nella sua composizione, giovanissima e fatta in casa praticamente per intero. Non volevo tirare una riga troppo profonda, non siamo a luglio e abbiamo bisogno di continuità. Dopo aver pensato a Fabio Bichi, ho scelto la soluzione interna. Francesco è uomo di calcio, ha il patentino e il carisma giusto per allenare, in più conosce la squadra nei dettagli. Lui non si è tirato indietro. Purtroppo siamo in un momento di difficoltà, sono arrivati alcuni infortuni pesanti tutti insieme…»

«Per prima cosa voglio mandare un saluto da parte di tutta la squadra a mister Bruscoli – dice Fabbri – Leonardo è una persona d’oro e ci dispiace per i problemi che si trova ad affrontare, per lui era diventato troppo difficile proseguire. In pochi mesi ha trasmesso valori importanti e ci ha lasciato in dote 10 punti che saranno preziosi ad aprile.

Il mio nuovo ruolo? So che lo stesso Bruscoli aveva fatto il mio nome, mi ha fatto molto piacere. Ho preso il patentino UEFA B nel 2013, dopo aver vinto il campionato a Montemurlo, con l’idea di cominciare ad allenare dopo aver smesso di giocare. Ho ancora troppa voglia di scendere in campo e quel momento ancora non è arrivato, diciamo che questo è un salto un po’ più morbido. Ringrazio la società per la fiducia, se ho accettato il doppio impegno è perchè sono convinto di poter gestire la situazione, senza scuse.

La situazione è particolare, per questo è fondamentale la disponibilità da parte di tutta la squadra. I ‘vecchi’, come Jack, Riccio, Cuorvo mi daranno obbligatoriamente una grande mano. Cosa cambia? Ho sempre pensato al calcio 24h su 24, adesso ci saranno delle situazioni in più da seguire, che da giocatore non mi competevano e magari sottovalutavo.

Allenatori a cui mi ispiro? La regola numero 1 per un allenatore è l’adattamento all’ambiente e ai ragazzi a disposizione. Ho delle idee, ma non serve essere integralisti. Il mio compito sarà mettere in campo la domenica una squadra che giochi con una certa intensità, sfruttando la freschezza atletica data dalla giovane età. Questo è un gruppo che nelle prime giornate ha già dimostrato di avere spirito e qualità giusti.

Ho parlato con mister Guidotti, durante l’anno avremo l’uno bisogno dell’altro, loro speriamo possano vincere il campionato Juniores, noi dobbiamo mantenere la categoria.

Le mie condizioni fisiche? Sto facendo fisioterapia, sono in fase di recupero, spero di potermi… schierare presto. Domenica contro il Lanciotto probabilmente resterò fuori per vedere le cose più chiaramente, ma già dalla partita successiva credo di riuscire a recuperare…»