Con il rinnovo del consiglio direttivo e l’elezione di Tommaso Guasti, il Maliseti Tobbianese ha cominciato una nuova fase della sua storia. Ne parliamo con Simone Bardazzi, responsabile dell’area sportiva e uno degli anelli di congiunzione tra la presidenza Pacini («Anni di crescita e di successi, dobbiamo riconoscergli la determinazione nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati…») e quella Guasti…

«Come nasce questa “rivoluzione” societaria e cosa ti aspetti dalla nuova gestione?»

«Per prima cosa voglio ringraziare il presidente uscente Gianni Luca Pacini, 13 anni di presidenza richiedono tanto, tantissimo impegno, tanto tempo dedicato alla società, io che ho vissuto interamente questo periodo insieme a lui, posso dirlo con certezza, inutile ricordare che sono stati anni di grande crescita e conditi da tantissimi successi, questo lo sanno tutti e sui numeri non si può discutere, mi sento solo di aggiungere alle cose già dette che, spigolosità caratteriali a parte (nessuno è perfetto) va riconosciuto alla persona la grande determinazione nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati, a prescindere dalle difficoltà che certamente non sono mancate, non so quanti avrebbero resistito così a lungo, difficoltà sempre più grandi che però alla lunga inevitabilmente hanno inciso e lo hanno portato con responsabilità a fare un passo indietro per favorire l’ingresso di forze fresche che noi tutti ci auguriamo possano aiutarci nel mantenere le posizioni sportive importanti già raggiunte e riconsolidare in molti aspetti una situazione che stava diventando asfittica, serviva una scossa e la scossa c’è stata…»

«Cosa ti fa essere così ottimista per il futuro della società?»

«Durante l’estate era ben chiaro che molte persone che gravitano intorno al Maliseti Tobbianese, avrebbero dato la loro disponibilità a prendere un incarico e dare il loro contributo per migliorare l’organizzazione in generale sia a livello logistico, funzionale che amministrativo, ormai il vecchio consiglio direttivo aveva fatto il suo tempo, serve operatività, voglia di proporre iniziative, i tempi sono cambiati e parecchio, il lavoro è quello che è, impossibile fare troppo affidamento sulle aziende che ti aiutano come sponsor, oggi serve inventarsi nuove iniziative e far lavorare e fruttare l’ambiente che hai a disposizione, su questo non ho davvero il minimo dubbio.

C’era già stata la scorsa estate la voglia di creare una struttura societaria settorizzata che implicava un numero importante di persone rispetto a quelle presenti, ma il progetto non prese campo come avrebbe potuto, va detto che la scorsa estate c’era la fusione in corso con gli amici di Tobbiana, che praticamente assorbì ogni energia e così solo una parte dei possibili nuovi dirigenti si avvicinarono, ma non erano un numero sufficiente per dar vita a un nuovo e importante progetto di lavoro, così le cose sono andate avanti senza troppi cambiamenti, con Tobbiana abbiamo continuato a conoscerci meglio e siamo arrivati quindi più pronti di un anno fa a cercare di sfruttare in maniera ottimale le sinergie, i risultati sportivi sono stati eccellenti un po’ ovunque ma era fin troppo chiaro che dovevamo cambiare marcia anche in società, i risultati del campo sono lo specchio della società stessa, che se non è in salute non tarderà a incidere in brevissimi tempi sul resto, l’organizzazione è fondamentale ed è alla base di tutto.

Ecco perchè durante i mesi scorsi abbiamo lavorato per rendere effettiva quella che lo scorso anno era rimasta praticamente un’idea, chiamiamola “Maliseti Tobbianese 2.0” per rendere l’idea che la nuova struttura è realmente diversa dalla precedente, più basata su settori e sottosettori che sulle persone, con capi area responsabili in ogni settore e un piccolo staff che fa riferimento a loro, i quali comunque fanno riferimento sempre e comunque a un consiglio direttivo che resta “sovrano”, capitanato da un nuovo presidente, Tommaso Guasti, al quale va il mio personale “in bocca la lupo”, c’è tanto da lavorare, ne avrà bisogno, ma è giovane e capace, sono sicuro che sarà all’altezza della situazione, poi va detto che la favola del giocatore che diventa presidente, senza scomodare i mostri sacri del calcio (cosa fatta dai giornali cittadini) ha un suo fascino davvero intrigante e particolare no?»

«Poi ci sono tre vicepresidenti…»

«Resta al suo posto Alessandro Nerini, figura importantissima per noi, c’è un graditissimo ritorno ed è quello di Andrea Colzi, una vera istituzione a Maliseti, ma la grande novità è l’arrivo dell’imprenditore di origine cinese Daniele Wang, Daniele rispecchia molto la filosofia della nuova era, è giovane e propositivo, contiamo molto su di lui, che pur essendo più appassionato (per ora) del settore dilettanti che di piccoli calciatori, speriamo che la sua presenza diventi veicolo di integrazione applicata al calcio, in particolare alla scuola calcio, tantissimi bambini della comunità cinese sono nati a Prato e sarà inevitabile che diventino appassionati di calcio, sarebbe strano il contrario, contiamo di essere precursori in questo…»

«Per finire due parole sulle squadre, possiamo ripetere i risultati delle recenti stagioni?»§

«Non sarà facile, a cascata posso dire partendo dalla promozione che se il buondì si vede dal mattino…. abbiamo subito una serie di defezioni incredibile nel mese di settembre, a parte la vicenda di Capitan Marini che meriterebbe una pagina a parte, Ale è la nostra “bandiera”, 28 anni, sempre con la stessa maglia da quando ne aveva 6, ha una passione smisurata ed è un ragazzo d’oro… davvero meriterebbe più fortuna… forza Alessio!! Oltre questo abbiamo avuto di tutto, mononucleosi, fratture nasali, strappi muscolari, problemi di schiena, citomegalovirus… di tutto e di più, siamo metà squadra rispetto all’inizio, ci sarà necessariamente da correre ai ripari.
La juniores ha un nuovo corso, serve pazienza ma saprà farsi valere a lungo andare, ne sono certo. Gli Allievi di Cavalieri sono a mio avviso una buona squadra anche quest’anno, ma credo che l’elitè 2014/2015 sia più tosta della precedente, dove infatti la Cattolica Virtus non aveva rivali, ci sarà più equilibrio ai vertici e dunque più squadre attrezzatissime, ne consegue che sarà più dura sicuramente anche per noi.
Squadra competitiva per il campionato il 1999 di mister Di Vivona, gruppo storico molto forte e legatissimo all’ambiente, il che è sinonimo di ottimi risultati, vedrete..questo è un gruppo che mi ricorda molto da vicino la squadra 1993 oppure i 1996, e scusate se è poco, parlo di squadre che hanno vinto tanti campionati, anche regionali….
E competitivo è anche il gruppo giovanissimi regionali 2000, sicuramente da prime posizioni, poi…chissà… ne vince una!
Stesso discorso per il 2001, bella squadra, ma per la vittoria del campionato mister Mattiaccio avrà un paio di avversarie importanti, vedremo.
A mio parere quindi abbiamo buone squadre, ci sarà soprattutto da risolvere i problemi inaspettati causati dai mille infortuni in promozione, ma prima o poi girerà il vento, però soprattutto che dobbiamo fare un mega lavoro nella scuola calcio, che da sempre è stato il nostro fiore all’occhiello e che dovrà tornare ad esserlo il prima possibile, ci impegneremo molto in questo…»

«Concludendo, il tuo è un messaggio di soddisfazione e fiducia…»

«Soddisfatto di vedere un grande gruppo lavoro come forse mai c’è stato, se ognuno farà il proprio dovere nel massimo rispetto dei ruoli (aspetto fondamentale nei gruppi numerosi) possiamo davvero fare molte buone cose. Fiducioso nel futuro lo sono sempre, un po’ anche per carattere, guai abbattersi, ho sempre detto che le grandi difficoltà non fanno altro che darmi grandi motivazioni.. e aiutano a crescere e lottare, quindi ringrazio tutti coloro che hanno dato la loro disponibilità per contribuire a questo grande progetto di lavoro necessario per mantenere questa grande società ai livelli attuali e…. perchè no? Strizzando anche l’occhio a una nuova crescita ulteriore,difficile, ma nothing is impossible… buon lavoro a tutti e ora più che mai forza Maliseti Tobbianese!»