Le parole di mister Francesco Fabbri al termine della gara contro il Ponte Buggianese: «Sono contento, dico la verità paradossalmente nonostante la forza degli avversari questa era una partita che mi preoccupava meno di altre. Era una partita perfetta per le nostre caratteristiche, abbiamo potuto giocare sui riferimenti degli avversari. Noi siamo una squadra che quando deve giocare per vincere fa più fatica, per come vedo il calcio io abbiamo fatto una grande prestazione anche sabato contro il Marina di Massa, noi però facciamo fatica a segnare e se pensiamo di doverlo fare per forza facciamo ancora più fatica. 

Contro il Ponte Buggianese siamo andati in svantaggio, ma abbiamo avuto la fortuna di pareggiarla subito. La gara si è messa bene, siamo andati avanti 2-1. La squadra è stata in campo alla grande, abbiamo difeso quando c’era da difendere, ma senza stare rintanati nella nostra area, senza rinunciare ad attaccare quando si presentava l’occasione. Il campo ci ha favorito perché il campo pesante avvantaggia la squadra tecnicamente inferiore. Nel primo tempo c’è stata qualche indecisione di troppo, nel secondo tempo siamo stati perfetti, non abbiamo concesso niente e il 3-1 ha chiuso la partita. Bravi tutti, ovviamente una menzione per Santini che si è sbloccato anche da un punto di vista realizzativo, Andrea è un giocatore che determina, la sorpresa è quando fa prestazioni normali, non quando gioca così. Ma bravi tutti, Lorenzo Cuorvo che è stato in campo tutta la partita con un dito rotto, i subentrati Cavalieri, Salucci e Perillo, poi Dondini, Aprea che che si sta facendo un mazzo davanti da solo, Breschi… la difesa… bravi tutti. Adesso ci aspetta la Lampo in casa, vogliamo chiudere bene l’anno solare, senza sconfitte, per goderci le feste e prepararci all’ultima giornata di andata contro il Pieve Fosciana, il 9 gennaio. Un bel punticino con la Lampo andrebbe bene (ride)… 

Stiamo andando oltre le nostre forze, si è creata un’alchimia speciale, i ragazzi stanno lavorando dal primo giorno con grande impegno. In estate con la società avevamo deciso di ridurre la rosa, per far sì che nessuno si sentisse escluso. L’obiettivo non è stato del tutto raggiunto perché abbiamo perso Perna e Bossahon che si sentivano sacrificati. Come allenatore però sono molto contento di quello che stiamo facendo, i ragazzi hanno capito l’importanza di fare bene quello che facciamo insieme al campo nella nostra ora di allenamento. Chiedo ritmo, intensità e tre concetti da fare alla grande. 

I ragazzi hanno capito una cosa fondamentale: tra qualche anno, quando ripenseranno ai loro anni da calciatore, più dei risultati si ricorderanno il fatto di far parte di un gruppo così, con una straordinaria unità di squadra che permette di andare oltre i propri limiti. Sono tutti ragazzi in gamba che hanno sposato una filosofia, al di là dei rimborsi permettetemi di dirlo. C’è l’orgoglio dei vari Paoli, Ciofi, Bambini, Cuorvo, Bresche, Perillo, Cavalieri di stare nella squadra in cui sono cresciuti, per qualcuno del loro quartiere. E questo senso di appartenenza contagia tutti, anche chi arriva con 400 presenze tra serie C e serie D come Lorenzo Cecchi e si cala perfettamente nell’ambiente. Abbiamo fatto tanti sacrifici in questi anni a Maliseti, la burocrazia ci ha tolto tutto e la società fa salti mortali per restare in piedi, ma non ci hanno tolto il piacere, la voglia di scendere in campo e giocare a calcio. Mi sono sforzato all’inizio per far passare pochi concetti, adesso i ragazzi vanno da sé, è veramente un piacere allenarli. Ma ancora non abbiamo fatto niente…»