Il dg del Maliseti Tobbianese Simone Bardazzi

Intervista al direttore generale Simone Bardazzi: l’apprendistato in Eccellenza, la partita di domenica al “Chiavacci” contro il Montevarchi, Nardoni e Marini, la Juniores. E i 50 anni festeggiati con una vittoria sul campo del Firenze Ovest, la seconda squadra del cuore…

BARDAZZI: «Siamo quasi a un terzo del campionato, la prima cosa che abbiamo imparato nell’approcciarci alla nuova categoria è che in Eccellenza ti puoi permettere pochissimi errori. Alla prima indecisione gli avversari ti castigano, penso alla partita contro la Sinalunghese. Dopo Foiano, la domenica più difficile, in campo tra noi e loro sembrava ci fossero due categorie di differenza, c’è stato un confronto importante tra società, mister e squadra, soprattutto con i cosiddetti “vecchi”…

La risposta c’è stata sul campo, in tre partite, anche grazie a qualche accorgimento tattico di mister Rossi, abbiamo ottenuto 7 punti in tre partite, vincendo a Signa e Firenze Ovest, senza subire reti. Certo, se Mazzoni avesse segnato il rigore all’80’ oggi saremmo a parlare di un Maliseti Tobbianese in difficoltà…

E’ un campionato all’insegna dell’equilibrio, a parte 4-5 squadre superiori alle altre, come le aretine, il Montevarchi, probabilmente San Donato Tavarnelle e un paio di fiorentine. Anche se per adesso non c’è la squadra ammazzacampionato. Noi oggi abbiamo una certezza, che se diamo sempre il 110% possiamo giocarcela con tutti. Ma se abbassiamo la guardia ci può fare la pelle chiunque…

Domenica ospiteremo il Montevarchi, in passato abbiamo affrontato il Montecatini che ha fatto la serie D, il Castelnuovo Garfagnana che ha affrontato la Fiorentina. Ci ricordiamo tutti il Montevarchi in serie C, i derby con il Prato. Per noi l’Eccellenza è il Paradiso del calcio, un sogno che viviamo con un orgoglio infinito. Per il Montevarchi è l’Inferno da cui risalire in fretta. Noi abbiamo 30 abbonati, loro 400 e il sostegno di 1.000 tifosi organizzati. Non sappiamo quanti seguiranno la squadra domenica, noi comunque ci siamo attrezzati per consentire a tutte le persone di godersi lo spettacolo seduti in tribuna, al coperto, invece che attaccati alla rete. Ringraziamo Enrico Cammelli per l’ospitalità, alla prima di campionato la Zenith Audax giocò a Maliseti. A livello tecnico ce la giocheremo, ci separa un solo punto…

Nardoni? La visita con il nostro ortopedico di riferimento, il dott. Seri, ha evidenziato la rottura del collaterale, mentre sembra che il crociato abbia tenuto. In ogni caso Tomas ci mancherà per diversi mesi, per noi è un bruttissimo colpo. Nel suo ruolo eravamo riusciti a trovare il top per la categoria, come esperienza, personalità e qualità tecniche. Dovremo inventarci qualcosa a dicembre, ma un altro Nardoni non c’è.

Marini? Ale è clinicamente guarito, si allena con il gruppo, ma a 29 anni e dopo tre infortuni al crociato lui e lo staff medico vanno ovviamente con i piedi di piombo. Quando sarà pronto fisicamente e mentalmente lo rivedremo in campo, e sarà un giorno bellissimo.

La Juniores? E’ una categoria nella quale siamo abituati a stare nelle prime posizioni. Ci proveremo anche quest’anno, anche se l’obiettivo che la società ha dato a mister Carovani è prima di tutto la valorizzazione dei nostri ’98. Per questo abbiamo scelto di non avere fuoriquota, 3 ’96 in campo se li possono permettere il CF2001, Lebowsky, Audace Legnaia o il Mezzana dell’amico Cavaliere, cioè società che militano in Prima Categoria, è una questione di età delle quote, noi anche a costo di lasciare qualche punto per strada dobbiamo provare a crescere in casa le nostre quote per l’Eccellenza, che il prossimo anno saranno appunto 97 e 98, mentre loro avranno 95 e 96.. Lavorare sui giovani significa accettare anche gli alti e bassi, per questo si passa da una vittoria contro il Montelupo ad un pareggio sofferto con il Lebowski o una sconfitta con il Legnaia. Tutto previsto, il problema invece sono le defezioni prolungate di giocatore chiave come Berti, Tardelli, Cardinale, Munì…

L’élite? Sinceramente non sono molto d’accordo, soprattutto a livello logistico. A 17 anni i ragzzi arrivano al campo con la Vespina, cominciano a muoversi senza i genitori. Fare 5-6 trasferte lontane vuol dire partire in pullman il sabato mattina presto, perdere giorni di scuola. Per alcune società l’istituzione del girone di élite ha cambiato obiettivi e orizzonti, a noi non ha spostato una virgola.

Intanto oggi, in attesa del ritorno dei vari Fabbri e Cardillo, siamo molto felici di vedere una linea offensiva in Eccellenza formata da Caggianese, Giandonati e Lorenzi. Il “panzer” non ha nemmeno più il vantaggio di essere una quota, è un ottimo ragazzo e con pazienza e fatica sta dimostrando anche di essere un giocatore importante…

I 50 anni? Non sono un grande festero, la gioia per me è nella normalità, una camminata sul Monteferrato. Il caso mi ha regalato una domenica speciale, la sfida del mio Maliseti Tobbianese contro la mia seconda squadra, quel Firenze Ovest dove da ragazzo ho giocato 3 anni. Ci tenevo a fare bella figura con tanti amici, è arrivata una vittoria. Poi a fine partita ci siamo presi un bel caffè insieme, è il bello del calcio. Il sabato non era stato il massimo, con due sconfitte inattese, mentre domenica mattina sono arrivate le vittorie di Giovanissimi e Allievi…»