Fabrizio Rossi ha concesso al sito ufficiale la prima intervista da allenatore del Maliseti…

«Vengo con grande entusiasmo ad allenare in una delle realtà più importanti di Prato – dice Rossi a maliseticalcio.it – una società con grandi prospettive, un importante settore giovanile, strutture di prim’ordine. Maliseti per me è il massimo… Chi conosco? Oltre a Moschino (Bardazzi) e Bruno (Doni), conosco di persona alcuni giocatori simbolo di questa squadra, come Rossi e Ponzecchi. Come calciatore ho giocato per diversi anni nell’Uisp, a S.Paolo, incrociando diversi giocatori che facevano parte dell’allora Quinto Martini. Ero a scuola con il fratello di Bichi… Esperienze precedenti? Ho allenato per quattro stagioni alla Roberto Colzi, centrando due promozioni dalla Terza alla Seconda Categoria e dalla Seconda alla Prima Categoria e raggiungendo la salvezza in Prima Categoria. Poi, la stagione scorsa sono approdato al Prato 2000, in Seconda Categoria, conquistando un secondo posto finale. Quest’anno ho allenato per un mese e mezzo il Carmignanello, poi ho preferito dare le dimissioni perché le mie aspettative non corrispondevano ai programmi della società. L’eredità di Bichi? Non sarà facile prendere il suo posto. Reputo Fabio uno dei migliori allenatori che ci sono a Prato, il suo è stato un ciclo importante per Maliseti, in questi anni la società ha sviluppato da zero il settore dilettanti. Quest’anno i risultati sono stati forse inferiori alle attese, ma con 4-5 punti in più ed una finale di Coppa Toscana oggi i giudizi sarebbero molto diversi… Che squadra faremo? Questo gruppo mi piace molto, non vedo ragioni per fare stravolgimenti. Insieme alla società parleremo con i ragazzi per capire le motivazioni e le aspettative di ciascuno. Probabilmente perderemo Ponzecchi che vuole smettere, un giocatore così non sarà facile da sostituire. Saliranno in prima squadra 5-6 juniores di valore, confermeremo la maggior parte del gruppo e correggeremo alcune situazioni che la società ha valutato nella stagione appena conclusa. Obiettivi? Un primo anno per assestarsi e poi, perché no, anche tentare di fare un passo verso una categoria superiore… E’ un progetto pluriennale? Vediamo se io vado bene a loro e viceversa… Il mio sogno è poter aprire un ciclo, non sono una persona cui piace cambiare tutti gli anni… Modulo? Gioco a 4 dietro, poi mi adatto ai giocatori a disposizione. Alla Roberto Colzi facevo un 4-4-1-1. Parlerò anche con i giocatori…»